Che vino scegliere per cucinare?
Sicuramente per cucinare va scelto un vino di qualità perché un vino che non è buono da bere, non lo è nemmeno per cucinare. Infatti un’altra regola a cui sempre bisognerebbe attenersi è quella di mettere a tavola lo stesso vino che si è usato per cucinare per armonizzare i sapori.
Il termine tecnico quando si usa il vino in cucina è “sfumare” cioè irrorare la pietanza con il vino e lasciare che, a fuoco alto, appunto il vino sfumi bruciando i grassi e dato che il vino contiene anche zuccheri profumerà in modo incredibile la pietanza; vengono sfumati i risotti, i soffritti, gli stufati. Buona regola prima di scegliere un vino è di annusarlo e gustarne mezzo bicchiere facendolo sostare un po’ in bocca per scoprirne le caratteristiche, il gusto e il retrogusto per poterlo abbinare al meglio alla pietanza scelta. Solitamente vengono usati i vini rossi per piatti di carne rossa o selvaggina: brasati, stufati e stracotti proprio perché sgrassano il sapore della carne; mentre con i piatti a base di pesce e frutti di mare è indispensabile usare solo vino bianco, tuttavia il Baccalà e il Tonno accettano anche i vini rossi. Con le carni bianche come pollo, anatra o tacchino si usano i vini bianchi o anche vini rossi ma con quantità minime di tannino.
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