PANDORO… O QUASI. Il Pandoro è unico e buonissimo. Se volete fare “Il Pandoro” scegliete fra le tante ricette dei pasticceri più bravi e famosi: Igino Massari, Luca Montersino, Ugo Alciati. Il mio ” Pandoro o quasi” è un Pandoro che non assomiglia affatto al Pandoro tradizionale, se non per la forma; ma si fa molto facilmente e se non si ha il tempo per fare quello tradizionale… e si vuole fare un dolce natalizio buono, non difficile (…per la facilità di esecuzione se ne può fare uno per la Vigilia, uno per Natale, uno per S. Stefano e uno per Capodanno) anziché comprarlo all’Iper, allora la mia ricetta fa al caso vostro. La forma è quella del Pandoro, è soffice, molto profumato e molto gustoso… ma per favore non fate paragoni con il vero Pandoro; diciamo che è un’alternativa facile e buonissima…appunto un “Quasi Pandoro”
Ingredienti
240 gr farina 00
30 gr fecola di patate
260 gr zucchero fine
75 gr burro
135 gr panna fresca liquida a temperatura ambiente
6 uova medie a temperatura ambiente
4,5 gr cremore tartaro
1 bustina lievito per dolci
2,5 gr sale fini (circa 1 cucchiaino)
1 cucchiaio da tavola colmo del mix di aromi per Panettone, Pandoro, Colomba.
Stampo da Pandoro da 750 gr.
Spray staccante per lo stampo da Pandoro
Setacciare insieme farina, fecola, e lievito, unire il sale e mettere da parte.
Nella planetaria con frusta montare per 15 minuti i tuorli con 260 gr di zucchero (il composto deve risultare ben gonfio e bianco), unire il burro sciolto e freddo, dove avremo stemperato il cucchiaio di aroma, quindi unire la panna e montare.
Unire gli ingredienti secchi setacciati messi da parte, poco alla volta, mescolando dal basso verso l’alto con l’aiuto di una grossa frusta o con la marisa, fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio.
Togliere questo composto dalla ciotola della planetaria, lavare molto bene (con acqua e sapone) ciotola e frusta, perché serviranno per montare gli albumi.
Quindi montare gli albumi nella planetaria (con ciotola e frusta pulite e asciugate) iniziando a sbattere dapprima a bassa velocità, fino a quando gli albumi non siano schiumosi, quindi unire il cremore di tartaro mentre la frusta è in movimento. Sbattere alla massima velocità fino a che gli albumi siano montati a neve ben ferma.
Preriscaldare il forno a 180°.
Spruzzare accuratamente lo stampo da Pandoro con lo staccante Spray.
Versare in tre volte gli albumi nel composto di tuorli e ogni volta mescolare con una frusta grande o con una marisa grande, rigorosamente a mano dal basso verso l’alto e girando contemporaneamente anche la ciotola. Si otterrà un impasto ben amalgamato, super vellutato e ben gonfio.
Versare subito l’impasto nello stampo con lo staccante, cercando di non sporcare i bordi dello stampo con schizzi d’impasto (questo per evitare che l’impasto del Pandoro lievitando in forno, incontri ostacoli di schizzi d’impasto già cotti, peggio bruciati, che comprometterebbero la giusta lievitazione in forno).
Passare nel piano basso del forno preriscaldato (è assolutamente indispensabile posizionare il Pandoro in basso, perché può succedere che se lo si mette nel ripiano di mezzo, lievitando possa arrivare a toccare la resistenza e a quel punto se si aprisse il forno, il Pandoro si affloscerebbe rovinosamente).
Lasciar cuocere per i primi 10 minuti a 180°, quindi abbassare la temperatura a 160° e lasciare a questa temperatura per circa 65 – 75 minuti (tutto dipende dal forno). Se dopo 40 – 50 minuti la superficie del Pandoro è già arrivata alla giusta colorazione, coprire la superficie con della carta stagnola.
Fare la prova spiedino per controllare che il cuore del Pandoro sia cotto, solo dopo minimo 50 m.
Farlo raffreddare capovolto su una gratella.
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